Aspetti psicologici delle patologie neurologiche
La malattia è un evento complesso, multifattoriale, che risente dell’interazione fra aspetti bio-medici, psicologici e sociali.
Nella malattia cronica di lunga durata assume particolare importanza la qualità della vita nel suo complesso.
Il momento della diagnosi
Se da una parte la diagnosi consente di definire gli incomprensibili disturbi che condizionano la vita della persona e del suo contesto di riferimento, dall’altra rappresenta una profonda frattura esistenziale: l’individuo si trova a dover riorganizzare l’immagine di sé, la propria identità, il proprio ruolo familiare, sociale e lavorativo.
La progettualità risente inevitabilmente del senso di precarietà dovuto al decorso imprevedibile, all’incertezza degli esiti e alla varietà individuale della sintomatologia che rendono difficile la prognosi. Possibili reazioni iniziali sono costituite da negazione, spostamento della preoccupazione su aspetti secondari della malattia, depressione, rabbia o ostilità verso i familiari o l’èquipe curante. Difese che inizialmente possono essere funzionali e non patologiche, qualora permettano di proteggersi da vissuti eccessivamente dolorosi rispetto alle risorse attuali dell’individuo, se usate in modo rigido e prolungato nel tempo possono ostacolare l’adattamento alla malattia e il mobilitarsi delle risorse. Sono frequenti reazioni depressive, collegate all’elaborazione della perdita di autonomia, del proprio ruolo, dell’immagine di sé, oppure ansiose, legate all’imprevedibilità del decorso.
È importante considerare che i processi di adattamento alla malattia, cruciali nella prima fase, non sono mai definitivi, ma vengono continuamente rimessi in discussione, proprio per l’andamento variabile, cronico e in genere progressivamente invalidante della malattia.
La gestione della cronicità
Nella gestione della cronicità hanno un ruolo fondamentale le strategie che l’individuo mette in atto per valutare e fronteggiare le situazioni stressanti. Situazioni di stress prolungato, come conflitti familiari o lavorativi, possono influire sulla patologia. La patologia stessa, con il suo andamento spesso imprevedibile, costituisce una fonte di stress rilevante. Le reazioni psicologiche alla malattia, in particolare la depressione, possono inoltre avere effetti indiretti sul decorso. È pertanto fondamentale promuovere l’adozione di strategie adattive nella gestione delle situazioni stressanti.
L’intervento psicologico
L’intervento è volto a contenere il disagio psicologico relativo alle prime fasi o a fasi successive di malattia, a valorizzare le risorse individuali e a favorire l’adozione di strategie adattive. Si struttura a partire dall’analisi dei bisogni specifici di ciascuna persona, i più frequenti dei quali possono essere:
- accettazione della malattia;
- integrazione della nuova immagine di sé e della malattia nel proprio contesto di vita;
- ridefinizione del proprio ruolo familiare, sociale e lavorativo;
- valorizzazione delle risorse e sviluppo di strategie adattive rispetto alla nuova condizione;
- adozione di comportamenti finalizzati al mantenimento del miglior livello di salute possibile.
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