Separazioni e conflitti familiari
Nella complessa esperienza della separazione, viene meno il legame della relazione di coppia e l’impegno reciproco di vivere insieme, ma risulta di fondamentale importanza tutelare e sostenere il legame dei figli con ciascun genitore. Per un buon adattamento del bambino alla separazione dei genitori, fattore determinante è proprio la continuità dei rapporti tra i figli e ciascuna figura genitoriale, possibile in presenza di modalità collaborative tra i genitori.
I genitori devono rinegoziare i rapporti tra loro e con i figli e fare in modo che la qualità delle relazioni con questi ultimi dipenda sempre meno dalla qualità della relazione con l’ex-partner. Diventa importante che i genitori impostino una relazione non conflittuale e cooperino nell’interesse dei figli.
Gli studi hanno evidenziato una correlazione positiva tra buon adattamento dei figli alla separazione e mantenimento regolare dei rapporti con entrambe le figure genitoriali.
È stato dimostrato che il processo di conflittualità tra gli ex-partner costituisce una delle variabili più significative in grado di generare conseguenze negative sui figli.
Le conseguenze della separazione sui bambini, infatti, non dipendono tanto alla separazione in sé, quanto dalla riuscita del processo di riorganizzazione familiare e di nuova negoziazione dei rapporti che il processo della separazione richiede.
La gestione del conflitto improntata alla cooperazione è una premessa fondamentale per il benessere dei figli.
Per quanto riguarda i figli, uno dei bisogni fondamentali è quello di poter essere informati in modo adeguato sul divorzio, sui cambiamenti dell’organizzazione familiare e di avere la possibilità di parlare dei sentimenti e delle paure specifiche di questa transizione.
L’intervento terapeutico viene dunque finalizzato al sostegno dei legami tra i membri della famiglia, sia durante che dopo la separazione, all’attenuazione del conflitto e alla valorizzazione della cooperazione tra i genitori.
Intervenire sul conflitto non significa eliminarlo, ma adottare una diversa modalità di gestione della conflittualità, per esempio basata sulla collaborazione anziché sull’antagonismo, affinché i genitori mantengano una comune genitorialità rispetto ai compiti di cura e di educazione dei figli.
Il processo terapeutico può rappresentare per la famiglia coinvolta un momento in cui acquisire consapevolezza del cambiamento in atto nel proprio sistema familiare e permettere ai genitori di evidenziare e valorizzare ciò che entrambi possono dare ai figli e di avere maggiore consapevolezza dei vissuti e delle esigenze di questi ultimi e predisporsi quindi ad una ristrutturazione del proprio equilibrio che permetta la salvaguardia dei legami con i figli.
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